III DOMENICA DI AVVENTO
Dal Vangelo secondo Luca (3,10)
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Riflessione
Non ho mai pensato di cambiare il mondo. Ho solo cercato di essere una goccia di acqua pulita. Se anche tu diventerai una goccia d’acqua pulita, saremo già in due. E se lo sarà anche tua moglie o tuo marito, saremo in tre e poi in quattro, dieci, cento.
Rispose così madre Teresa di Calcutta, durante la conferenza stampa a Oslo per la consegna del Nobel della pace nel 1979, a un giornalista che banalmente le chiedeva se fosse sua intenzione cambiare il mondo. Spesso, infatti, c’è un comodo alibi che accampiamo di fronte al male del mondo: anche se io dovessi rinunciare a un po’ del mio cibo, non potrei mai liberare il mondo dalla fame; anche se dovessi cancellare una piccola ingiustizia, non per questo la società diverrebbe diversa e più giusta e così via. Con questo ragionamento, delegando le soluzioni degli scandali immani che avvolgono il nostro pianeta agli Stati, alle politiche, ai grandi organismi internazionali, ci ritroviamo sempre al punto di partenza, con un mondo ingiusto, egoista, malato, inquinato. Ecco allora quella semplice eppur efficace via della «goccia d’acqua pulita». Dobbiamo, allora, ritrovare la fiducia nelle piccole scelte di bene, senza scoraggiamenti e senza retorica.
Tratto da: Gianfranco Ravasi, Una goccia d’acqua. Mattutino.
Preghiera
O Dio, fonte della vita e della gioia,
rinnovaci con la potenza del tuo Spirito,
perché corriamo sulla via dei tuoi comandamenti,
e portiamo a tutti gli uomini
il lieto annunzio del Salvatore,
Gesù Cristo tuo Figlio.
Egli è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli. Amen