Martedì 18 dicembre 2018

FERIA PROPRIA DEL 18 DICEMBRE

Dal Vangelo secondo Matteo (1,20)

Un angelo del Signore gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

Riflessione

L’amore sa aspettare, aspettare a lungo, aspettare fino all’estremo. Non diventa mai impaziente, non mette fretta a nessuno e non impone nulla. Conta sui tempi lunghi.

Queste sono le belle parole del teologo protestante Dietrich Bonhoeffer, martire nel 1945 sotto il nazismo. È interessante notare che, proprio nel lager, egli scriveva pagine intense sull’amore per Dio ma anche lettere molto delicate alla sua fidanzata: «Davanti a me è appesa la tua foto e per molte settimane dovrò accontentarmi di essa. Eppure sento la tua voce. Il tuo sorriso, un po’ triste, vedo i tuoi occhi, sento la tua mano».
Ora, in questa esperienza divina e umana Bonhoeffer sottolinea un aspetto che è sempre più smarrito nei nostri giorni così frenetici, che vogliono tutto e subito. L’amore vero è un itinerario «in-finito» rispetto agli altri atti esteriori della vita. La maturazione avviene lungo un percorso di anni e l’amore di un genitore sa vegliare con pazienza sulla strada di un figlio. L’amore sboccia e fiorisce secondo tempi che sono sempre personali e non codificati e obbligati ed è per questo che non lo si può forzare o accelerare.

Tratto da: Gianfranco Ravasi, L’amore sa attendere. Mattutino.

Preghiera

Oppressi a lungo sotto il giogo del peccato,
aspettiamo, o Padre, la nostra redenzione;
la nuova nascita del tuo unico Figlio
ci liberi dalla schiavitù antica.
Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio che è Dio,
e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli. Amen

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