PRIMA DOMENICA DI AVVENTO
Dal Vangelo secondo Luca (11,14-15)
Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: “È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni”.
Riflessione
C’era una volta, tanti anni fa, un contadino ignorante che per la prima volta in vita sua andò a visitare un giardino zoologico. A un certo punto arrivò al recinto dove si trovava la giraffa. Visibilmente stizzito, rimirò a lungo l’animale. Infine gli volse le spalle e s’allontanò, borbottando arrabbiato: un animale così non esiste!
È uno dei più noti e apprezzati scrittori israeliani, Amos Oz, a inserire nel suo libro In terra d’Israele questo buffo apologo tradizionale che ben esprime, sotto il velo della fiaba metaforica, un atteggiamento che non è certo appannaggio solo di qualche «contadino ignorante». Un po’ tutti, infatti, talvolta nella vita ci siamo fasciati la testa, come si suol dire, abbiamo chiuso gli occhi e tappato le orecchie per non ammettere una verità che non coincideva con le nostre ipotesi o supposizioni. Anzi, non di rado siamo stati pronti a rasentare il ridicolo pur di non sconfessare una nostra idea. E non è detto che alla fine l’evidenza trionfa, perché in molti casi una convinzione personale è talmente forte da accecare.
Ecco, allora, il tentativo patetico di contraffare o di respingere la realtà pur di salvaguardare la propria granitica certezza. «Una convinzione – ammoniva il critico russo dell’Ottocento Vissarion Belinskij – ci dev’essere cara perché è vera, non perché è nostra».
Tratto da: Gianfranco Ravasi, La giraffa e il contadino. Mattutino.
Preghiera
Padre santo, che mantieni nei secoli le tue promesse,
rialza il capo dell’umanità oppressa da tanti mali
e apri i nostri cuori alla speranza,
perché sappiamo attendere senza turbamento
il ritorno glorioso del Cristo, giudice e salvatore.
Egli è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli. Amen