Nel suo insieme la ricerca “Dentro il welfare che cambia. 50 anni di Caritas, al servizio dei poveri e della Chiesa”, risultato di quasi un anno e mezzo di lavoro, mette a disposizione una notevole quantità di materiale analitico, documentale, narrativo, statistico su quanto Caritas Italiana, insieme alle Caritas diocesane, ha svolto in Italia e a livello internazionale, al servizio della Chiesa e con chi si trova condizione di maggiore bisogno.
Il tutto è organizzato in quattro volumi, ognuno con un taglio specifico:
1) socioculturale – sui fondamentali del welfare religioso e sulle categorie analitiche per comprendere i fenomeni più rilevanti;
2) ricostruttivo e analitico – su ruolo, funzioni e attività svolte dalla Caritas italiana;
3) narrativo – in cui si dà voce alle testimonianze di alcuni attori a diverso titolo protagonisti di questi 50 anni;
4) teologico pastorale – secondo la lettura di un pool di studiosi e le conclusioni della Caritas stessa.
Dopo il volume “Caritas: parlano i testimoni. Memorie e proposte per guardare al futuro” pubblicato lo scorso ottobre, in questo nuovo volume disponibile on line si approfondisce la storia, la presenza, l’attività di ricerca e di advocacy svolta dalla Caritas in questi cinque decenni. Emerge chiaramente come la rete Caritas ha offerto e offre – attraverso i Rapporti sulla povertà nazionali, regionali e diocesani – un presidio informativo che integra la statistica ufficiale, fornendo dati tempestivi rispetto alla evoluzione dei fenomeni e focalizzati sul tema del disagio territoriale. Contestualmente vengono analizzate la dimensione del contributo del welfare di ispirazione ecclesiale e le ragioni di una sua sottorappresentazione pubblica, non per una ricerca di riconoscimento, ma per fare il punto riguardo a questa presenza, in un mutato quadro istituzionale e sociale. Non solo in termini di memoria, ma anche in vista di una ripresa significativa di intervento pubblico, così come illustrato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza elaborato dal Governo italiano