Carissimi amici,
in questo tempo contradditorio in cui, a vari livelli, sembrano maggiori i segnali di preoccupazione di quelli di speranza vogliamo raggiungervi con un augurio di Natale che recuperi quei tanti germogli di bene che sono un segno della presenza del Regno di Dio in mezzo a noi. È una presenza che rivela i tratti della piccolezza e della potenza di un seme. È una presenza che si manifesta attraverso l’azione di persone che si sentono interiormente spinte ad operare affinché il bene si espanda e si moltiplichi. Donne e uomini che, assieme alla ricchezza delle loro persone, presentano gli stessi tratti di fragilità che ritroviamo nella mangiatoia di Betlemme dove Dio si presenta come bambino bisognoso di cure e di attenzioni. Questo bambino si mostra con la richiesta di essere amato, accolto, protetto, quasi che si impari ad amare rendendosi prima disponibili ad essere amati.
Allora vi giungano gli auguri di Natale anche a nome di coloro che si presentano alla Caritas con richieste di accoglienza, aiuto e cura assieme a chi svolge un servizio di prossimità e di accompagnamento nelle comunità cristiane disseminate nell’esteso territorio della Diocesi.
Vi giungano i migliori auguri di buon Natale da Khadija che ha trovato nell’aiuto della Caritas parrocchiale le energie per affrancarsi da una forma di violenza domestica, a frequentare un corso di OSS e che ora ha un lavoro a tempo indeterminato in una casa di riposo. Da Salomon e dalla sua famiglia che ha ritrovato la speranza dopo aver potuto accedere ad un appartamento Ater aiutato in questo anche dal Centro di Ascolto del vicariato in cui vive. Da Franco, un amico del Centro di Ascolto diocesano che ha fatto un percorso lungo e tortuoso ma che adesso vede un po’ di luce in fondo al tunnel, dopo l’esperienza della vita di strada in cui suo malgrado era finito. Da Paola che consapevole di aver tanto ricevuto quando si era trovata a chiedere aiuto ora ha scelto una forma di restituzione dandosi da fare per gli altri in una associazione del suo territorio. Da Moira che nonostante i tanti impegni di famiglia e di lavoro riesce a trovare tempo e spazio nel cuore per occuparsi delle donne immigrate nel suo paese attraverso l’insegnamento della lingua italiana. Da Giuseppe che è stato colpito da un lutto familiare e dopo un periodo di pausa ha ripreso il suo servizio nel centro di ascolto del suo vicariato ritrovando la forza che viene dal dono di sé. Da don Paolo che ha accompagnato la sua comunità cristiana ad aprirsi all’accoglienza di persone richiedenti asilo mettendo a disposizione la canonica inutilizzata e che ora è grato per l’attivazione di tanti.
Gli auguri vi giungano da questa grande comunità che ponendo piccoli segni cerca di rendere presente la speranza e che tenendo fra le mani Gesù bambino si allena ad essere amata e a riamare per allargare il cuore fino a comprendere il mondo intero.
Buon Natale e felice anno nuovo
25 dicembre 2023
L’equipe di Caritas Padova e dell’Associazione Adam Onlus