Il Natale rende presente l’oggi di Dio nella nostra vita e nella nostra storia. Così, in ogni istante, possiamo contare sulla sua forza e sulla possibilità di essere illuminati dalla sua luce e di vedere con chiarezza la ricchezza delle nostre persone, di questo dono sublime e della vocazione che abbiamo ricevuto: un tesoro prezioso in vasi di creta (cfr. 2 Cor 4,7).
Prendo questa occasione di particolare intensità per rivedere, come in un flashback, la vita che, nell’anno che sta per concludersi, si è fatta strada e si è proposta ai nostri occhi, talvolta come esplosione di vivacità, talvolta attraverso passaggi più faticosi. I volti delle persone incontrate riflettono la luce di un’umanità che, per quanto ferita e fragile, presenta sempre sorprese assieme ad aspetti inediti e inattesi. Ci è dato di contemplare la bellezza dell’umano! Siano rese grazie al Signore Gesù!
Le attività che, come Caritas e comunità diocesana, mettiamo in atto provano a dare un contributo affinché la vita sia più umana e perché nel nostro contesto l’umanesimo si rafforzi.
Qualche giorno prima di Natale abbiamo iniziato ad entrare in casa di reclusione con i nostri medici volontari per portare sollievo a chi sconta una pena e vuole continuare a sperare. In occasione del Natale abbiamo anche vissuto un incontro di amicizia e di festa con le persone senza dimora che si rivolgono regolarmente al Centro di Ascolto diocesano, è stato un momento intenso e fraterno.
Alcuni giorni fa abbiamo incontrato, assieme a Libera, un gruppo qualificato di persone, associazioni di categoria, enti del terzo settore, sindacati, fondazioni, Università per riflettere sul fenomeno della mafia che dilaga anche nel nord Italia. Con loro proveremo a costituire una rete di sostegno per minori e mamme con bambini che, stanche di quella forma di schiavitù oppressiva, vogliono rompere con la mentalità mafiosa per ricominciare una nuova vita nella piena legalità.
Alcune nostre operatrici stanno portando avanti un percorso di sostegno ai doposcuola delle parrocchie di due vicariati della città per rendere i volontari maggiormente consapevoli e proattivi rispetto al problema della povertà educativa che interessa molte famiglie con minori.
Un nostro operatore, in collaborazione con gli operatori di una cooperativa a noi vicina, si occupa degli aspetti documentali, educativi, sanitari, lavorativi di persone senza dimora o in situazione di precarietà abitativa con l’obiettivo di acquisire maggior autonomia. Queste persone sono ospitate in appartamenti resi disponibili gratuitamente da quattro parrocchie della città di Padova. Le comunità stanno collaborando fattivamente con noi per offrire a queste persone luoghi inclusivi e relazioni positive.
Il poliambulatorio odontoiatrico e oculistico continua ad offrire cure a persone svantaggiate assieme a quella gentilezza che sa riconoscere volti e storie complicate.
I nostri operatori dell’area pastorale offrono supporto e formazione alle parrocchie e ai centri di ascolto vicariali per rendere più qualificate le loro attività di vicinanza alle persone più fragili. A questo proposito dal prossimo anno i centri di ascolto vicariali verranno affiancati per attivare e seguire progetti personalizzati sostenuti economicamente con i fondi CEI 8 x 1000 per la carità.
Un gruppo di nostri volontari offrono uno spazio di ascolto e orientamento a chi vuole intraprendere un servizio di volontariato, anche in questo caso il focus è sulla persona nella sua situazione particolare in modo che l’attività proposta contribuisca alla crescita di chi la sceglie.
Un’altra equipe di volontari si occupa di aiutare le persone o le famiglie indebitate a far chiarezza sulla loro situazione economica e finanziaria e valutando ogni situazione, offrire loro la possibilità di accedere a forme di prestito sociale.
Tutte queste attività sono lette, monitorate e valutate dall’osservatorio delle povertà e delle risorse, uno strumento che di anno in anno completa con un approfondimento tematico, la lettura dei dati numerici di chi bussa alle nostre porte.
Ma rimane sempre aperta la possibilità di sognare ulteriore impegno.
Ci sembra urgente e necessario riflettere su come possa essere attuata la dimensione sociale dell’evangelizzazione nelle parrocchie. Crediamo che le comunità cristiane a partire da relazioni interne significative e solidali debbano essere capaci di dialogare con i territori per soccorrere tante forme di fragilità, non necessariamente di povertà economica. Le situazioni della vita, specie quelle in cui si sperimenta fatica e sofferenza, portano domande inespresse di senso. La comunità cristiana può avere la possibilità di offrire cura e di aiutare ad affrontare insieme le domande di senso. Le situazioni della vita sono quelle che ben conosciamo e che caratterizzano le nostre famiglie: la nascita di un bambino, l’impegno educativo per ragazzi, adolescenti e giovani, le relazioni di coppia da sostenere, le relazioni conflittuali da ricomporre, l’assistenza di nonni o genitori anziani, la malattia e la morte di una persona cara… Proprio perché parte dalla persona mettendola al centro, la carità è una forma di evangelizzazione, certo non di proselitismo. E in quanto situata in un territorio interpretato e amato, valorizzato e custodito si apre a tutte le forme di sostegno di ciò che è umano: il mondo delle imprese, del lavoro, della salute, della scuola, della politica, dell’amministrazione della cosa pubblica, dello sport, della cultura…
D’altra parte, sentiamo di dover molto lavorare per creare dei presupposti per il riconoscimento dei diritti, in modo che la povertà sia ritenuta un problema della società e dello stato e non una colpa di chi ci finisce dentro. Vorremo acquisire più competenze proprio per incidere maggiormente sulle politiche a tutti i livelli, a iniziare da quello comunale e via via, assieme ad altre persone di buona volontà, fino ad arrivare alle istituzioni nazionali ed internazionali.
Con queste immagini, storie, pensieri e sogni vogliamo augurare a tutti un Natale di pace e impegno per la pace, di fraternità e impegno per fare del mondo una grande fraternità, di uguaglianza sociale e di impegno per l’uguaglianza sociale.
Estendete i nostri auguri alle vostre comunità cristiane, ai vostri amici e familiari e date un bacio affettuoso a chi affronta la malattia o una vecchiaia faticosa.
Buon Natale e buon 2025!
Lorenzo Rampon e l’equipe di Caritas Diocesana