Fonte: Veneto Lavoro
Nel 2021 presentate 125 mila Dichiarazioni di immediata disponibilià (Did) , il 7,3% in più rispetto all’anno precedente e il 12% in meno sul 2019
Sono circa 274.000 i disoccupati che, alla data del 30 giugno 2022, risultano iscritti ai Centri per l’impiego del Veneto, cui si sommano 110.000 soggetti in sospensione, ovvero persone che risultano temporaneamente occupate o che mantengono la condizione di disoccupazione per ragioni di reddito, per un totale di 384.000 soggetti disponibili.
È quanto emerge dal rapporto annuale di Veneto Lavoro su “I disoccupati amministrativi dei Centri per l’impiego del Veneto”, pubblicato all’interno della collana “Tartufi”.
Riguardo alle caratteristiche anagrafiche dei disoccupati, nella maggior parte dei casi si tratta di donne (59%) e di persone con cittadinanza italiana (74%), ma con una percentuale di stranieri non trascurabile (26%) rispetto alla popolazione di riferimento. In termini di età prevale la fascia 30-54 anni, mentre i giovani under 30 costituiscono il 22% del totale e molti di loro sono inoccupati, ovvero alla ricerca del primo impiego. Quasi la metà degli iscritti possiede come titolo di studio soltanto la licenza media, il 25% sono in possesso di un diploma di scuola superiore e il 9% sono laureati.
La distribuzione a livello territoriale riflette la dimensione delle singole province venete: la maggiore presenza di disoccupati si registra a Padova (53.492 disoccupati, pari al 20% del totale regionale) e Verona (53.048) seguite da Venezia (49.979), Treviso (46.465), Vicenza (43.726) e dalle due province meno popolate di Rovigo (17.168) e Belluno (10.207).
Gli utenti che potenzialmente potrebbero essere coinvolti nel nuovo programma nazionale di politica attiva GOL – Garanzia Occupabilità dei Lavoratori, in base a caratteristiche soggettive e profilo di occupabilità, sono circa 191 mila. La categoria prevalente è rappresentata da lavoratori con minori opportunità occupazionali (disoccupati di lunga durata, giovani e donne) che costituiscono il 41% del totale. I lavoratori fragili o vulnerabili (giovani Neet under 30, donne in condizioni di svantaggio, persone con disabilità, lavoratori over 55) sono il 36%, i percettori di Naspi o Dis-Coll il 20%, quelli di Reddito di Cittadinanza appena il 3%, per un totale di poco più di 5 mila persone. I disoccupati che non rientrano in nessuna delle categorie previste dal programma sono solo l’1% del totale.
Nel corso del 2021 gli ingressi in stato di disoccupazione sono stati circa 125 mila, il 7,3% in più rispetto all’anno precedente e il 12% in meno sul 2019. Una tendenza che, secondo i ricercatori dell’Osservatorio di Veneto Lavoro, confermerebbe un lento ritorno verso i consueti volumi di mobilità registrati sul mercato del lavoro regionale. Si tratta nella maggior parte dei casi di lavoratori che hanno concluso un rapporto di lavoro a termine, mentre il 20% è stato licenziato e il 10% si è dimesso. Il 75% dei disoccupati proviene dal settore dei servizi, in particolare dalle attività legate al turismo (15% del totale), mentre l’industria si ferma al 17%. Poco più di uno su dieci è inoccupato, soprattutto giovani under 30 e con un livello di scolarizzazione medio-alto.
Tutti i dati sui disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego del Veneto sono disponibili nel “Tartufo n. 55 – I disoccupati amministrativi dei Centri per l’impiego del Veneto”, pubblicato nella sezione dedicata del sito di Veneto Lavoro, www.venetolavoro.it/tartufi.