Il cessate il fuoco, entrato in vigore il 21 maggio 2021, sta resistendo nonostante persistano alcune violazioni in Cisgiordania e a Gaza. Una conseguenza della guerra sono i residui bellici esplosivi che continuano a uccidere, oltre ad aver prodotto detriti e lasciato terreni agricoli fortemente contaminati. Le conseguenze della guerra sono state devastanti, aggravando l’impatto di quasi 14 anni di blocco da parte di Israele e le ricorrenti escalation di violenze.
Il piano di interventi d’urgenza centrato sull’assistenza sanitaria avviato da Caritas Gerusalemme a giugno 2021 in coordinamento con il Ministero della Salute, della durata di 2 mesi, si è concluso raggiungendo 11.140 pazienti di cui il 17,9% ha riguardato interventi di prevenzione e trattamenti di base per i malati di Covid-19.
Un nuovo programma di 8 mesi si è avviato allo scopo di fornire una risposta integrata garantendo servizi socio-sanitari, medici e di protezione. Il progetto si realizza in due aree povere, emarginate e vulnerabili della striscia di Gaza: Beit Lahia e Beit Hanoun che si trovano a nord. Caritas Gerusalemme, grazie alle cliniche mobili garantisce aiuti di prima necessità, assistenza sanitaria, analisi cliniche, visite domiciliari.
In particolare i servizi che vengono assicurati sono:
- assistenza sanitaria di base e salute materno-infantile a 19.200 pazienti
- supporto psicologico a 400 persone traumatizzate dalla crisi in corso
- accesso all’acqua potabile e distribuzione di serbatoi a 400 famiglie (1.080 individui)
- contributo in denaro a 400 famiglie (1.080 individui) estremamente povere
E’ possibile contribuire con offerte a Caritas italiana tramite i consueti canali, causale “Emergenza Medio Oriente”
Per informazioni: Ufficio Medio Oriente e Nord Africa, mona@caritas.it, tel. 0666177268/247