Padova 7 febbraio 2025
Chiesa di Santa Sofia
Ambasciatori di speranza: insieme contro la tratta di persone
Introduzione
La Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone è stata introdotta da Papa Francesco nel 2015 e viene celebrata in tutto il mondo l’8 febbraio di ogni anno in occasione della festa di Santa Giuseppina Bakhita.
Questa edizione della Giornata mondiale di preghiera e riflessione si ispira all’invito di Papa Francesco a “essere pellegrini di pace e apostoli di speranza” e si inserisce nel quadro della preparazione al Giubileo del 2025. Il tema scelto è: Ambasciatori di speranza: insieme contro la tratta di persone. Abbiamo vissuto un tratto di un pellegrinaggio percorso a piedi da diversi luoghi della città, e con questo cammino vogliamo esprimere compassione e solidarietà con chi è costretto a lasciare le proprie case a causa di guerre e conflitti, problemi economici e disastri climatici. Sappiamo che e persone che migrano sono esposte ad un rischio maggiore di sfruttamento e di tratta, e che esiste un forte legame tra la tratta di persone, la migrazione forzata e i cambiamenti climatici. Ora viviamo un altro momento importante di ascolto e riflessione, accompagnato da alcune testimonianze e da alcuni brani musicali che ci sono offerti da Emanuele Praticelli al violoncello ed Erica Zerbetto al violino, membri dell’orchestra Nova Symphonia Patavina. Inoltre, per chi non l’ha ancora ricevuto, verrà data un’impronta che rappresenta uno dei milioni di passi compiuti da innumerevoli sopravvissuti e da chi li accompagna con amore e determinazione.
MUSICA • Johann Sebastian Bach: Arioso
Mi chiamo Asha, vengo da un paese dell’Asia, molto povero. La mia famiglia è numerosa.
Sono arrivata in Italia dopo aver avevo vissuto un periodo difficile e molto doloroso, a causa di un matrimonio forzato e con un uomo molto violento. Dopo varie vicissitudini, arrivare in una casa di accoglienza per me è stata una novità, un posto nuovo, dove le persone mi hanno accolto con grande calore e tanti sorrisi. All’inizio facevo fatica a fidarmi di loro, avevo sempre tanta paura, ma pian piano ho capito che questo era un posto sicuro e che potevo fidarmi. Non sapevo una parola di italiano e nemmeno sapevo scrivere e leggere un alfabeto tutto diverso dal mio. Le suore e le operatrici con tanta pazienza mi hanno accompagnato, giorno dopo giorno e, anche con tanto impegno da parte mia, alla fine dell’anno ho ottenuto il diploma di terza media. In questa casa ho imparato tantissimo, ho amato fare cose nuove, in laboratorio, in giardino, in giro per la città. Ho scoperto che ero capace di fare cose belle, che io ero bella e con una dignità che nessuno può calpestare. È nato un bellissimo rapporto con tutte, che ancora oggi continua. Ora ho un lavoro stabile, sono indipendente, davvero sono più felice. Ringrazio Dio e tutti coloro che mi hanno aiutato in questi anni.
Guida: Rimaniamo un momento in silenzio e immaginiamo di prendere le mani di Asha e di offrire a lei e a tante donne come lei il nostro amore, la nostra gratitudine, la nostra speranza.
Musica • Johann Sebastian Bach: Minuetto in La min
Sono Leyla, madre di tre figli, hanno tra i 10 e i 14 anni. Sono moglie di un autista di bus. Ci siamo incontrati nella nostra chiesa locale in Irlanda, anche se entrambi siamo nati in Nigeria. La vita ora sembra perfetta, ma non è sempre stata così. Sono partita per l’Irlanda con la promessa di un’istruzione migliore, ma mi hanno ingannata. Sono finita nella rete della prostituzione. Per sei mesi sono rimasta prigioniera, subendo continui abusi. Sono riuscita a fuggire grazie al fatto che il mio rapitore ha dimenticato le chiavi a portata di mano. Dopo un lungo percorso di recupero, ho potuto ricostruire la mia vita. Ora sono un’operatrice sanitaria e mi impegno per un futuro migliore per la mia famiglia. Ma porto addosso tante cicatrici. Il mio corpo ricorda il trauma. Tuttavia ho acquisito un dono: la capacità di riconoscere e sostenere altre donne vittime della tratta. Sono sopravvissuta e ora assisto e difendo le altre donne che hanno vissuto la mia stessa esperienza.
Musica • Fryderyk Chopin: Notturno Op.9 n.1
Il mio nome è Malyn e sono una sopravvissuta dello sfruttamento sul lavoro. Il mio corpo è gravemente sfigurato a causa di abusi fisici e torture. Ero scappata da un villaggio dell’Africa, e mi ero affidata ad un uomo che mi aveva promesso lavoro e sicurezza e invece mi sono trovata in un inferno. Mi sembrava di non poter più venirne fuori … avevo perso fiducia in me stessa ed evitavo qualsiasi contatto con le persone intorno a me. Non mi fidavo più di nessuno. Con il tempo, la pazienza e l’incoraggiamento di alcune persone buone, ho iniziato ad uscire dal mio guscio, ad interagire e a fare amicizia. Un giorno mi è stato chiesto se mi sarebbe piaciuto aiutare altre donne, condividendo con loro la mia storia. Senza alcuna esitazione e con un grande sorriso, ho risposto “sì!”. Da allora, ho ritrovato il coraggio, la forza la gioia di poter toccare altre vite, difenderle, perché la speranza possa illuminare il volto di tante altre donne come me.
Musica • Georg Friedrich Händel: Largo da Serse (Ombra mai fu)
Sono Amina, una donna del Nord Africa, ho lasciato la famiglia per lavorare come domestica in Medio Oriente, sperando di mandare del denaro a casa e a mia figlia, che è cresciuta da sola dopo che mio marito mi ha lasciato. Lavoravo in una famiglia benestante, ma ho dovuto lavorare per moltissime ore senza mai ricevere uno stipendio. Ho lavorato per giornate senza fine, subendo maltrattamenti sia da parte dei bambini sia degli adulti. Quando la famiglia del mio datore di lavoro è partita con l’aereo privato per Los Angeles, sono fuggita e ho chiesto aiuto alla polizia. Dopo un anno in un centro gestito da suore, ho migliorato il mio inglese, ho imparato a guidare e ho trovato un lavoro stabile. Alla fine, ho ottenuto “la green card” e, dopo otto anni di separazione, ho potuto portare mia figlia negli Stati Uniti. Ora sono cittadina americana, dopo tante fatiche e sofferenze. Sono estremamente grata alle persone che mi hanno sostenuta perché ora posso costruirmi una nuova vita, riallargare i miei contatti con amici e parenti, sia musulmani che cristiani, avere una vita normale e dignitosa.
Musica • Robert Schumann: Träumerei
Eventualmente anche:
Musica • Luis Artur dos Anjos Teixeira: Dança Celtibérica
Alle 21.00 – Inizio della parte liturgica della Veglia
(in piedi)
Canto iniziale
CHIAMATI PER NOME
Veniamo da te, chiamati per nome.
Che festa, Signore, tu cammini con noi.
Ci parli di te, per noi spezzi il pane,
ti riconosciamo, il cuore arde: sei Tu!
E noi tuo popolo siamo qui.
Siamo come terra ed argilla
E la tua Parola ci plasmerà,
brace pronta per la scintilla
e il tuo Spirito soffierà, c’infiammerà. RIT.
Siamo come semi nel solco,
come vigna che il suo frutto darà,
grano del Signore risorto,
la tua messe che fiorirà d’eternità. RIT.
finale: E noi tuo popolo siamo qui. Siamo qui
Nel nome del Padre, del figlio e dello Spirito Santo …
Saluto del celebrante
Guida: In qualità di Ambasciatori di Speranza, ascoltiamo con le orecchie del cuore le voci dei sopravvissuti e delle persone impegnate contro la tratta. Sintonizziamo i nostri cuori per ascoltare il loro viaggio verso la sopravvivenza: ognuno, rappresenta un viaggio sacro segnato dal desiderio di vita, da determinazione, resilienza e speranza; accompagnato con compassione e sostenuto e difeso con intelligenza. Lasciamoci confortare dalle parole di Geremia: “Io, infatti, conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo – dice il Signore – progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza” (Ger. 29,11). All’ascolto di alcune testimonianze di vita vissuta alterniamo frasi dei salmi che ci dicono qualcosa dell’amore di Dio che ci apre alla speranza.
(seduti)
1° lettore – “Chi si interessa di ragazze come me?” Questa è la mia domanda di adolescente, sfruttata come domestica. Abbandonata dalla famiglia, sono stata sfruttata da quando avevo 8 anni. Nella memoria e nel mio corpo ho solo ricordi di sfruttamento a fine di lucro. Un giorno ho incontrato qualcuno che ha mostrato vero interesse per me, per la mia vita. Un interesse che non chiedeva nulla in cambio, qualcuno che voleva solo il mio bene, restituirmi la libertà e aiutarmi verso una vita dignitosa che per tanti anni non avevo ami avuto.
Tutti:
L’amore del Signore è da sempre, per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli, per quelli che custodiscono la sua alleanza
e ricordano i suoi precetti per osservarli. (Sl 103)
2° lettore – Mio figlio è morto a 7 anni, a seguito di un’operazione per occlusione intestinale. Mi sono insospettito e ho chiesto l’esumazione del corpo. La perizia medico – legale ha mostrato che i reni erano stati rimossi. Al loro posto hanno trovato un sacchetto pieno di urina. Per diversi mesi ho lottato da solo, sono stato minacciato di morte. Tutti avevano paura delle organizzazioni mafiose infiltrate negli ospedali per bambini della mia città. Tutto è cambiato quando il parroco della chiesa vicino a casa mia mi ha indicato una rete che opera contro la tratta di persone. Non mi sento più solo, qualcuno cammina al mio fianco.
Tutti:
Per l’oppressione dei miseri, e il gemito dei poveri,
ecco, mi alzerò – dice il Signore – metterò in salvo chi è disprezzato.
1° lettore – Mia figlia è stata trafficata per essere sfruttata sessualmente in una casa nel centro della città. A seguito di una denuncia è stata liberata insieme ad altre 10 ragazze. Aveva 12 anni. Dopo un tempo lontano da casa è tornata a vivere con me. Tutti vedono in lei una poco di buono, gli uomini del villaggio non la lasciano in pace. Io la guardo e vedo mia figlia.
Tutti:
Tu accogli, Signore, il desiderio dei poveri, rafforzi i loro cuori, porgi l’orecchio,
perché sia fatta giustizia all’orfano e all’oppresso,
e non continui più a spargere terrore l’uomo fatto di terra. (Sl 10)
2° lettore – Sono in fuga da un paese segnato dalla violenza e dall’instabilità. Nel tentativo di raggiungere l’Inghilterra ho trovato tante porte chiuse, muri e reticolati. Durante il tragitto sono stato sfruttato, picchiato, ricattato e maltrattato. Ho sofferto la fame e il freddo. Ho dimenticato cosa significhi essere persona. Eppure in tanti lucrano su di me. Ho un debito enorme da pagare per la mia libertà. Mi hanno proposto un lavoro per raccogliere pomodori. Pensavo di aver trovato una porta aperta, invece c’era solo sfruttamento. Quando troverò qualcuno che mi apre la porta per un lavoro onesto e sicuro?
Tutti:
Perché tu salvi il popolo dei poveri, ma abbassi gli occhi dei superbi.
Signore, tu dai luce alla mia lampada; il mio Dio rischiara le mie tenebre.
Con te mi getterò nella mischia, con il mio Dio scavalcherò le mura. (Sl 18)
Preghiera a santa Bakhita
(Insieme)
Santa Giuseppina Bakhita, da bambina sei stata venduta come schiava
e hai dovuto affrontare difficoltà e sofferenze indicibili
Una volta liberata dalla tua schiavitù fisica,
hai trovato la vera redenzione nell’incontro con Cristo e la sua Chiesa.
Santa Giuseppina Bakhita, aiuta tutti quelli che sono intrappolati nella schiavitù.
A nome loro, intercedi presso il Dio della Misericordia,
in modo che le catene della loro prigionia possano essere spezzate.
Possa Dio stesso liberare tutti coloro che sono stati minacciati,
feriti o maltrattati dalla tratta e dal traffico di esseri umani.
Porta sollievo a coloro che sopravvivono a questa schiavitù
e insegna loro a vedere Gesù come modello di fede e speranza,
così che possano guarire le proprie ferite.
Ti supplichiamo di pregare e intercedere per tutti noi:
affinché non cadiamo nell’indifferenza,
affinché apriamo gli occhi e possiamo guardare le miserie e le ferite di tanti fratelli e sorelle
privati della loro dignità e della loro libertà
e ascoltare il loro grido di aiuto. Amen
Alleluia
Dal Vangelo secondo Marco MC. 5,21-24.35-43
Essendo Gesù passato in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: “La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva”. Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno […]
[Lungo la strada], dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: “Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?”. Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: “Non temere, soltanto abbi fede!”. E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: “Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme”. E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: “Talita Kum“, che significa: “Fanciulla, io ti dico: alzati!”. E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
Omelia
Talita Kum (Coro Migrantes)
Signore Gesù, le mani tue piagate.
Stendi su me, con il tuo grande amore.
Tu che mi hai redento, morendo sulla croce.
Passa e guarisci, come in Galilea.
Talita Kum, io ti guarisco.
Talita Kum, io ti risano.
Talita Kum, sono qui per te,
rialzati ancora. (2 volte)
Signore Gesù, fonte d’acqua viva.
Fermati qui, di me abbi pietà.
Non guardare al mio peccato,
ti prego o Signore.
Passa e perdona, come in Galilea. Rit.
Signore Gesù, io so che agirai.
Dentro il mio cuor, la pace cresce già.
Tu che sei speranza, dell’umanità.
Passa ancora e libera, come in Galilea. Rit.
Gesto simbolico: Scelte d’impegno
Guida: Ogni persona è ora invitata ad assumersi un impegno, a fare un gesto di solidarietà. Questo gesto può essere simbolico, vedete che nella corsia centrale (e anche in quelle laterali) sono state poste delle impronte più grandi che esprimono alcuni impegni per essere anche noi ambasciatori di speranza: questi impegni sono
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prego contro la tratta
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sensibilizzo sul fenomeno
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accolgo i migranti
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non sfrutto nel mondo del lavoro
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mi informo di più
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firmo la petizione – questa petizione è promossa da Caritas internazionale in occasione del Giubileo. Trovate i volantini sui banchi e il qr code per accedere direttamente al sito per porre la firma.